Discussione:
corrente elettrica
(troppo vecchio per rispondere)
Marcos
2010-05-29 19:22:58 UTC
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Salve!
Se il mio corpo chiude un circuito elettrico attraversato da corrente
elettrica, questa mi attraverserà? Lo so che il corpo è un conduttore, ma la
cosa che mi lascia perplesso è che per entrare a far parte del circuito,
devo mettere in contatto una soluzione elettrolitica (il mio corpo) con un
conduttore metallico (di prima specie): l'accoppiamento tra i due non
dovrebbe essere solo capacitivo?

Evidentemente la mia domanda ne sottende un'altra: tutti i conduttori
metallici (anche il platino, ecc.) partecipano a reazioni chimiche tali da
consentire il passaaggio di cariche? Perchè se ciò non è vero e
l'accoppiamento è solo capacitivo, dovremmo morire solo se dV/dt è diversa
da zero: in corrente continua dovremmo solo "caricarci" fino all'equilibrio
elettrostatico col resto del circuito: è corretto?

Grazie
Giorgio Bibbiani
2010-05-30 06:01:01 UTC
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Post by Marcos
Se il mio corpo chiude un circuito elettrico attraversato da corrente
elettrica, questa mi attraverserà?
Senza dubbio si'.
Post by Marcos
Lo so che il corpo è un
conduttore, ma la cosa che mi lascia perplesso è che per entrare a
far parte del circuito, devo mettere in contatto una soluzione
elettrolitica (il mio corpo) con un conduttore metallico (di prima
specie): l'accoppiamento tra i due non dovrebbe essere solo
capacitivo?
No, lo puoi verificare sperimentalmente montando un semplice
circuito elettrico formato da una pila collegata con dei cavi
di rame a una lampadina, allora passa corrente nel circuito e
la lampadina si accende, inserendo in serie alla lampadina anche
la soluzione elettrolitica (collegata con due elettrodi al resto del
circuito), osserverai, se la conduttanza della soluzione sara'
abbastanza elevata, che la lampadina rimarra' accesa.
Post by Marcos
Evidentemente la mia domanda ne sottende un'altra: tutti i conduttori
metallici (anche il platino, ecc.) partecipano a reazioni chimiche
tali da consentire il passaaggio di cariche?
Nel processo di elettrolisi in genere si cerca di utilizzare elettrodi
inerti (appunto come ad es. il platino) che _non_ partecipino
alla reazione chimica, se non indirettamente come tramiti per
consentire il passaggio di cariche.
Post by Marcos
Perchè se ciò non è vero
e l'accoppiamento è solo capacitivo, dovremmo morire solo se dV/dt è
diversa da zero: in corrente continua dovremmo solo "caricarci" fino
all'equilibrio elettrostatico col resto del circuito: è corretto?
No.

Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Marcos
2010-06-01 16:48:02 UTC
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Post by Giorgio Bibbiani
Nel processo di elettrolisi in genere si cerca di utilizzare elettrodi
inerti (appunto come ad es. il platino) che _non_ partecipino
alla reazione chimica, se non indirettamente come tramiti per
consentire il passaggio di cariche.
Ciao Giorgio, il punto cruciale è proprio questo: io ho inteso che
consentire il passaggio di corrente elettrica e partecipare alla reazione
chimica sia la stessa cosa!
Mi spiegheresti come avviene il passaggio in caso di partecipazione e di non
partecipazione alla reazione chimica? Anche se hai dei link (oltre a quello
che mi scriverai).
Post by Giorgio Bibbiani
Post by Marcos
Perchè se ciò non è vero
e l'accoppiamento è solo capacitivo, dovremmo morire solo se dV/dt è
diversa da zero: in corrente continua dovremmo solo "caricarci" fino
all'equilibrio elettrostatico col resto del circuito: è corretto?
No.
Aspetta, a cosa si riferiusce il "no"? La mia domanda è: se non fosse vero
che si verifica passaggio di corrente e l'accoppiamento fosse solo
capacitativo, allora sarebbe corretto dire che...
dovremmo morire solo se dV/dt è diversa da zero: in corrente continua
dovremmo solo "caricarci" fino all'equilibrio elettrostatico col resto del
circuito?

Grazie, M.
Giorgio Bibbiani
2010-06-01 18:37:27 UTC
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Post by Marcos
Ciao Giorgio, il punto cruciale è proprio questo: io ho inteso che
consentire il passaggio di corrente elettrica e partecipare alla
reazione chimica sia la stessa cosa!
Secondo me si dice che l'elettrodo partecipa alla reazione chimica se
alla fine gli atomi dell'elettrodo si trovano in uno stato chimico diverso
che all'inizio, cioe' formano legami chimici diversi che all'inizio,
con questa convenzione l'elettrodo di platino non partecipa alla
reazione chimica ma si limita a fungere da supporto per il moto
delle cariche elettriche (trasportate in questo caso da elettroni).
Post by Marcos
Mi spiegheresti come avviene il passaggio in caso di partecipazione e
di non partecipazione alla reazione chimica? Anche se hai dei link
(oltre a quello che mi scriverai).
...
Post by Marcos
Aspetta, a cosa si riferiusce il "no"? La mia domanda è: se non fosse
vero che si verifica passaggio di corrente e l'accoppiamento fosse
solo capacitativo, allora sarebbe corretto dire che...
dovremmo morire solo se dV/dt è diversa da zero: in corrente continua
dovremmo solo "caricarci" fino all'equilibrio elettrostatico col
resto del circuito?
Intanto e' vero che in ogni caso il corpo umano
presenta una resistenza finita, quindi se inserito come
elemento circuitale (dipolo) viene comunque attraversato
da una corrente, che potra' essere letale o meno a seconda
delle condizioni circuitali.
Se falsamente modellizzassimo il corpo umano come un
condensatore sarebbe sempre ipotizzabile un effetto letale,
a seconda dei casi, della corrente che allora caricherebbe
il condensatore durante il transiente in cui fosse collegato
alla sorgente di tensione continua.
Questo modello avrebbe invece senso nel caso in cui il corpo
umano isolato da terra venisse a contatto con un conduttore
a potenziale elevato rispetto alla terra, allora il transiente di
corrente andrebbe a caricare il condensatore avente come
armature il corpo umano e la terra, oppure nel caso in cui
si volessero considerare gli effetti dannosi su componenti
elettronici di una carica elettrostatica accumulata dal corpo
umano (allora l'equivalente elettrico e' un condensatore
da 100 pF in serie a una resistenza da 1.5 kohm).

Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Soviet_Mario
2010-06-01 23:51:47 UTC
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Post by Giorgio Bibbiani
Post by Marcos
Ciao Giorgio, il punto cruciale è proprio questo: io ho inteso che
consentire il passaggio di corrente elettrica e partecipare alla
reazione chimica sia la stessa cosa!
Secondo me si dice che l'elettrodo partecipa alla reazione chimica se
alla fine gli atomi dell'elettrodo si trovano in uno stato chimico diverso
che all'inizio, cioe' formano legami chimici diversi che all'inizio,
con questa convenzione l'elettrodo di platino non partecipa alla
reazione chimica ma si limita a fungere da supporto per il moto
delle cariche elettriche (trasportate in questo caso da elettroni).
gli elettrodi definiti inerti, in opportune condizioni non
partecipano chimicamente all'elettrolisi, e questo è vero.
Ma se ho capito il dubbio dell'OP, egli si chiese se in
generale possa passare corrente attraverso l'interfaccia tra
un conduttore metallico (o cmq elettronico) ed uno
elettrolitico, ionico, e questo non è vero per nessun
elettrodo, neppure per quelli inerti.
Delle reazioni chimiche, che non li riguardano, avvengono
comunque alla loro superfici. Saranno altre specie chimiche
a portare le correnti anodica e catodica, ma una qualche
reazione si deve verificare. Diversamente, come ho letto, si
ricade nel caso delle capacitive.
Naturalmente stiamo parlando di CONTINUA.
In alternata, specie in alte frequenze, possono benissimo
passare correnti senza la minima reazione chimica. Gli ioni
vibrano stando mediamente fermi, e non essendoci alcun moto
medio netto non occorre che si "scarichino" agli elettrodi.
Forse nelle immediate vicinanze della superficie elettrodica
si crea uno straterello infinitesimo di svuotamento, qualora
le possibili reazioni di scarica avvengano e siano
irreversibili (se sono reversibili neppure questo).
Post by Giorgio Bibbiani
Post by Marcos
Mi spiegheresti come avviene il passaggio in caso di partecipazione e
di non partecipazione alla reazione chimica? Anche se hai dei link
(oltre a quello che mi scriverai).
In buona sostanza non c'è una grande differenza concettuale.
Un elettrodo inerte adsorbe una specie elettroattiva sulla
sua superficie. Dopo che essa si è scaricata, ossidandosi o
riducendosi, lascia che il prodotto si "desorba" e diffonda
altrove, rimanendo egli inalterato (ma incaricandosi di
erogare o prelevare gli elettroni richiesti/forniti
Sul resto non faccio nessun commento perchè non me ne intendo

ciao
Soviet
Post by Giorgio Bibbiani
Ciao
Marcos
2010-06-02 15:28:41 UTC
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Ma se ho capito il dubbio dell'OP, egli si chiese se in generale possa
passare corrente attraverso l'interfaccia tra un conduttore metallico (o
cmq elettronico) ed uno elettrolitico, ionico,
è esattamente quello che ho chiesto!
e questo non è vero per nessun elettrodo, neppure per quelli inerti.
Delle reazioni chimiche, che non li riguardano, avvengono comunque alla
loro superfici. Saranno altre specie chimiche a portare le correnti
anodica e catodica, ma una qualche reazione si deve verificare.
Diversamente, come ho letto, si ricade nel caso delle capacitive.
Perfetto! Quindi se l'accoppiamento deve essere conduttivo e non solo
capacitivo, una reazione chimica ci deve essere. Se coinvolge ciò di cui è
costituito l'elettrodo, si parla di elettrodo non interte, se invece si
tratta di specie chimiche solo adsorbite sulla superficie di un metallo
diverso, si parla di elettrodo inerte.
Naturalmente stiamo parlando di CONTINUA.
In alternata, specie in alte frequenze, possono benissimo passare correnti
senza la minima reazione chimica. Gli ioni vibrano stando mediamente
fermi, e non essendoci alcun moto medio netto non occorre che si
"scarichino" agli elettrodi.
E' chiaro!
In buona sostanza non c'è una grande differenza concettuale. Un elettrodo
inerte adsorbe una specie elettroattiva sulla sua superficie. Dopo che
essa si è scaricata, ossidandosi o riducendosi, lascia che il prodotto si
"desorba" e diffonda altrove, rimanendo egli inalterato (ma incaricandosi
di erogare o prelevare gli elettroni richiesti/forniti
Una domanda. Voltga scoprì l'effetto che porta il suo nome e nel quale c'è
un passaggio di elettroni tra due metalli diversi posti a contatto che,
pertanto, all'equilibrio elettrostatico, avranno cmq una ddp. Questo scambio
può essere definito un evento elettrochimico, una reazione di
ossidoriduzione?
Come si mettono le cose all'interfaccia elettrodo soluzione? Come vedi mi
riferisco solo agli eventi di superficie e non più al discorso di prima
della conduzione elettrica tra soluzioni e metalli.

Grazie
Stefano Busnelli
2010-05-30 09:50:37 UTC
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Post by Marcos
Se il mio corpo chiude un circuito elettrico attraversato da corrente
elettrica, questa mi attraverserà? Lo so che il corpo è un conduttore, ma la
cosa che mi lascia perplesso è che per entrare a far parte del circuito,
devo mettere in contatto una soluzione elettrolitica (il mio corpo) con un
conduttore metallico (di prima specie): l'accoppiamento tra i due non
dovrebbe essere solo capacitivo?
Il corpo umano è schematizzabile anche come una bella resistenza.
Tralasciando gli effetti elettrolitici e biologici (es arresto cardiaco)
dovuti al passaggio di corrente, mi pare che se la corrente che
attraversa il corpo umano è sufficientemente alta si possono notare
anche evidenti segni del cosiddetto effetto joule, in pratica il corpo
umano attraversato da corrente diventa una bella torcia. Non serve per
forza essere in regime alternato, se guardi bene di gente che si è
salvata dopo essere stata colpita da un fulmine non ce n'è molta in giro.
--
"Socratis" <***@alice.it> alle 18.41 del 19/10/2009 ha scritto su
it.scienza.matematica:
Ho trovato ci vorrebbero i numeri maiuscoli. Questo risolverebbe, molto
bene.
Army1987
2010-05-31 13:08:00 UTC
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Post by Stefano Busnelli
Il corpo umano è schematizzabile anche come una bella resistenza.
Tralasciando gli effetti elettrolitici e biologici (es arresto cardiaco)
dovuti al passaggio di corrente, mi pare che se la corrente che
attraversa il corpo umano è sufficientemente alta si possono notare
anche evidenti segni del cosiddetto effetto joule, in pratica il corpo
umano attraversato da corrente diventa una bella torcia. Non serve per
forza essere in regime alternato, se guardi bene di gente che si è
salvata dopo essere stata colpita da un fulmine non ce n'è molta in giro.
Veramente sopravvivono circa il 70% delle persone colpite da fulmini...
--
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare.
[ T H I S S P A C E I S F O R R E N T ]
<http://xkcd.com/397/>
giorgiopp
2010-05-31 13:37:49 UTC
Permalink
Post by Army1987
Veramente sopravvivono circa il 70% delle persone colpite da fulmini...
Se non e' una bufala (su internet la prudenza e' d'obbligo) guarda questi
riferimenti:

http://memorandom-blog.blogspot.com/2007/08/colpo-di-fulmine.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Roy_Sullivan
http://www.interware.it/tsr/racconti_e_fumetti/man/man1.html

Roy Cleveland Sullivan. La sua storia è tanto semplice quanto terrificante:
guardia forestale nel parco nazionale della Virgina, nei suoi 71 anni di
vita è stato colpito per ben 7 volte da un fulmine.

Le folgorazioni cominciano nel 1942 quando viene sorpreso sulla torre di
guardia antincendio. Colpito alla gamba perde il pollice del piede e
l'unghia di un altro dito. Nel 1969 invece viene colpito mentre guidava su
per una strada di montagna, perdendo coscienza e le sopracciglia. L'anno
successivo, 1970, viene fulminato alla spalla sinistra, mentre si trovava
nel suo giardino. Iniziò ad impazzire credendo fortemente che qualche entità
superiore stesse cercando di ucciderlo, in seguito alla successiva scarica
nel 1972, questa volta in testa, incendiandogli i capelli mentre si trovava
in una stazione di guardiaforeste. Non solo, da quel momento non si muoveva
di casa senza uno spruzzino d'acqua antincendio. Evidentemente immaginava
che qualche mese dopo, nell'agosto 1973, un altro fulmine lo avrebbe
sorpreso dentro la sua macchina, catapultandolo fuori dall'abitacolo e
infiammandogli nuovamente la testa.
Ma l'evento più incredibile fu la sesta scarica, in un campo di pic-nic
nemmeno un anno dopo (5 Luglio 1974); Roy aveva individuato una grossa
nuvola nera in cielo e aveva il terrore e la convinzione che questa lo
stesse braccando. Messosi a fuggire, nell'incredulità generale, dalla nuvola
gli si scaricò addosso una saetta mentre correva, compromettendogli
gravemente una caviglia. L'ultima folgorazione risale al 1977, mentre stava
pescando: ustioni alla cassa toracica e allo stomaco.

Mah, sara' vero?

Giorgio
Bed
2010-06-01 15:51:45 UTC
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Post by Army1987
Veramente sopravvivono circa il 70% delle persone colpite da fulmini...
Dipende da cosa s'intende per essere "colpiti dal fulmine" e da che
fulmine. Una saetta che ti attraversa ti frigge senza scampo. Una
saetta puo' scaricarsi a qualche metro e, magari rintronato e "scosso",
lasciarti tutto sommato illeso, o ancora, un fulmine si scarica sulla
cima di un monte e te, magari su un altro versante, passi a miglior
vita senza causa apparente (correnti di superficie)...
Army1987
2010-06-01 14:28:50 UTC
Permalink
Post by Marcos
Salve!
Se il mio corpo chiude un circuito elettrico attraversato da corrente
elettrica, questa mi attraverserà? Lo so che il corpo è un conduttore,
ma la cosa che mi lascia perplesso è che per entrare a far parte del
circuito, devo mettere in contatto una soluzione elettrolitica (il mio
corpo) con un conduttore metallico (di prima specie): l'accoppiamento
tra i due non dovrebbe essere solo capacitivo?
La resistenza del corpo umano è finita anche in corrente continua, ma se
la pelle è integra ben asciutta dovrebbe facilmente superare qualche
centinaio di kiloohm.
Se poi è bagnata e/o la perfori con un elettrodo entrando in contatto
direttamente con la carne...
--
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare.
[ T H I S S P A C E I S F O R R E N T ]
<http://xkcd.com/397/>
Bruno Campanini
2010-06-01 14:58:50 UTC
Permalink
Post by Army1987
La resistenza del corpo umano è finita anche in corrente continua, ma se
la pelle è integra ben asciutta dovrebbe facilmente superare qualche
centinaio di kiloohm.
Se poi è bagnata e/o la perfori con un elettrodo entrando in contatto
direttamente con la carne...
Se ben asciutta si avvicina e passa il mohm, se ben
umidificata (con la propria saliva per esempio) si avvicina
ai 100 kohm da mano a mano.
Da mano a terra... dipende dalle suole.

Bruno
Elio Fabri
2010-06-03 19:07:23 UTC
Permalink
La resistenza del corpo umano e' finita anche in corrente continua, ma
se la pelle e' integra ben asciutta dovrebbe facilmente superare
qualche centinaio di kiloohm.
Se poi e' bagnata e/o la perfori con un elettrodo entrando in contatto
direttamente con la carne...
Se ben asciutta si avvicina e passa il mohm, se ben umidificata (con
la propria saliva per esempio) si avvicina ai 100 kohm da mano a mano.
Da mano a terra... dipende dalle suole.
A mio parere avete entrambi dimenticato un dato essenziale, sena il
quale i numeri che date per la resistenza sono privi di senso.
Occorre specificare l'area della porzione di pelle a contatto con gli
elettrodi.

Aggiungo che ho anche un altro dubbio: sicuro che il corpo umano sia
un conduttore ohmico? Ossia che valga la legge di Ohm?
Se cosi' non fosse, il solo parlare di resistenza sarebbe semplicemnte
sbagliato.
--
Elio Fabri
Archaeopteryx
2010-06-03 19:24:42 UTC
Permalink
Salve! Se il mio corpo chiude un circuito elettrico
attraversato da corrente elettrica, questa mi
attraverserà? Lo so che il corpo è un conduttore, ma
la cosa che mi lascia perplesso è che per entrare a far
parte del circuito, devo mettere in contatto una
soluzione elettrolitica (il mio corpo) con un
conduttore metallico (di prima specie): l'accoppiamento
tra i due non dovrebbe essere solo capacitivo?
Forse questo può rispondere in parte alla prima domanda...

http://www.ing2.unirc.it/portale/didattica/files_docenti/0067420070312091011.pdf

Ciao, Apx.
--
Dice il saggio: se sei molto più alto della
tua ragazza, non approfittarne quando sbadiglia.
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