Discussione:
potenza a radiofrequenza (WiFi)
(troppo vecchio per rispondere)
not1xor1
2012-01-30 20:16:17 UTC
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vi scrivo per chiedere lumi sulla seguente questione:

un tale su it.comp.hardware sostiene che, in un router WiFi, ad un
aumento di emissione di 100mW corrisponde un aumento di assorbimento
di corrente di alimentazione non superiore a 1-2 mA

io sostengo invece:
-1) che non ha nessun senso parlare di aumento di corrente senza
prendere in considerazione la tensione di alimentazione del sistema in
questione
2) che anche prendendo in considerazione un'efficienza teorica del
100%, agli estremi delle due tensioni di alimentazione più probabili
nei router in commercio (5V e 12V) l'assorbimento di corrente è
comunque superiore

il tale ribatte che sono una capra e che quello che scrivo non ha
senso perché (copia e incolla):

"La potenza di un segnale RF è definita sul Peak Power della
forma del segnale, fattore di cresta compreso; altrimenti un
segnale G con banda 20MHz da 100mW non corrisponderebbe ad un
segnale N con banda 40 MHz da 100mW! Il segnale wifi e' uno
sputo insignificante, e' praticamente rumore di fondo."

non ho idea se si riferisca a questo
<http://vk1od.net/measurement/RfPowerTerms/PEP.htm>
(che comunque mi pare si riduca ad un sistema per calcolare la potenza
efficace a partire dai picchi di modulazione)

a me risulta che tra i metodi di misura della potenza in radio
frequenza c'è anche quello di applicare il segnale ad un carico
resistivo e comparare il calore sviluppato con quello di un carico
uguale alimentato in corrente continua

c'è qualche anima pia che mi spiega se il mio ragionamento è sbagliato
e in cosa?

grazie
--
bye
!(!1|1)
Gino Di Ruberto [GMAIL]
2012-02-06 09:03:43 UTC
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Post by not1xor1
un tale su it.comp.hardware sostiene che, in un router WiFi, ad un
aumento di emissione di 100mW corrisponde un aumento di assorbimento
di corrente di alimentazione non superiore a 1-2 mA
Ciao.
In generale, per qualunque apparato trasmittente, un aumento di soli
1-2 mA
per 100 mW, onestamente, non vorrei sbagliare ma mi sembra un po'
pochino. Su 10-20 mA possiamo discutere. Del resto, basta moltiplicare
per la tensione di alimentazione e
vedere se si ottiene proprio quell'incremento della potenza.
Poi bisognerebbe anche valutare la potenza dissipata, cioè non
irradiata,
per cui l'incremento di potenza assorbita calcolato sarebbe maggiore
rispetto all'effettivo aumento di potenza irradiata.
Forse, confrontando la scheda tecnica di un router destinato al
mercato
americano, che dovrebbe poter trasmettere con 200 mW, e uno gemello
destinato al mercato italiano, 100 mW, si potrebbe stimare esattamente
la
differenza di corrente assorbita.
Post by not1xor1
-1) che non ha nessun senso parlare di aumento di corrente senza
prendere in considerazione la tensione di alimentazione del sistema in
questione
Beh, posso dirti che, in generale, uno stesso apparato trasmittente,
pur
mantenendo rigorosamente costante la tensione di alimentazione, può
trasmettere a potenze diverse, assorbendo maggiore o minore corrente.
Naturalmente, ci sarà un potenziometro all'interno che poi toverà il
modo di
fare quello
che dici tu, cioè, essendo interessato da una caduta di potenziale
dipendente dalla resistenza variabile, farà sì che anche ai capi degli
altri
componenti inseriti nel partitore di tensione ci sia una tensione
variabile a seconda delle esigenze.
_Solo a titolo di esempio_, così ti fai un'idea, ecco i consumi del
mio
apparato ICOM IC-3210E
Non siamo sui 2.4 GHz, ma a frequenze completamente diverse (144/430
MHz),
ma il senso del discorso non cambia:
alla tensione di alimentazione di 13,8 V costante in CC
-assorbimento in ricezione
circa 550 mA in attesa, 900 mA con il volume al massimo
-assorbimento in trasmissione a 5 watt (in FM)
circa 3,6 A
-assorbimento in trasmissione a 25 watt (in FM)
circa 7,6 A
A questo punto, se moltiplichi la tensione per la corrente, per
ricavare la
potenza erogata dall'alimentatore in CC, noterai che hai
un
valore di potenza maggiore rispetto al valore nominale della potenza
in
trasmissione indicato dal costruttore dell'apparato, ma questo, ahimè,
è un
fatto normale,
vista la
potenza che si dissipa in calore e in altri modi.
(Poi, anche quei 25 watt, una volta arrivati all'antenna, non è detto
che
finiscano tutti sotto forma di energia irradiata, ma questo è un altro
discorso, vedi sotto, alla fine di questo post.)
Post by not1xor1
[.....]
"La potenza di un segnale RF è definita sul Peak Power della
forma del segnale, fattore di cresta compreso;
Direi che dipende dai casi. Quando si parla di potenza, applicando un
segnale a radiofrequenza a un certo componente, ma
anche per i circuiti in corrente alternata in generale, in alcuni
casi, ci si riferisce alla potenza media (cioè mediata nei periodi),
in
altri alla potenza di picco.
Anche se si parla di potenza di picco, occore specificare bene cosa si
intende: ci si può riferire alla potenza istantanea nel picco delle
sinusoidi, oppure alla potenza media durante i picchi di modulazione,
cioè
quando le sinusoidi diventano più ampie.
Comunque, spesso, quando si dice solo "potenza", senza specificare
null'altro, ci si riferisce alla potenza media, cioè mediata nei
periodi
ossia nelle singole sinusoidi, ed anche io intenderò questo nel
seguito di
questo post.
(Ricordiamo anche che si definisce la potenza irradiata da un'antenna
con
l'integrale di superficie del vettore di Poynting su una superficie
chiusa
che la racchiude; inoltre, se si confronta l'antenna in questione con
un
dipolo o con un'antenna isotropica, si definisce anche
la potenza equivalente irradiata, rispettivamente
ERP
http://it.wikipedia.org/wiki/Potenza_irradiata_efficace
o EIRP
http://it.wikipedia.org/wiki/EIRP
tenendo conto anche del guadagno dell'antenna nella direzione di
massimo
campo.)
Tutto sta nello specificare _chiaramente_ a cosa ci si riferisce.
Se l'ampiezza del segnale radio trasmesso è costante, per esempio in
FM
(modulazione di frequenza),
anche la potenza (mediata nei periodi) è costante.
In altri tipi di modulazione, per esempio AM (modulazione di
ampiezza),
l'ampiezza e conseguentemente la potenza dipendono dalla modulante
cioè
dall'informazione
trasmessa e dunque
non puoi indicare a priori quale sarà in ogni istante il valore della
potenza senza sapere cosa vai a trasmettere.
Post by not1xor1
altrimenti un
segnale G con banda 20MHz da 100mW non corrisponderebbe ad un
segnale N con banda 40 MHz da 100mW! Il segnale wifi e' uno
sputo insignificante, e' praticamente rumore di fondo."
Sputo? Beh, la potenza, pur distribuita in un ampio intervallo di
frequenze,
c'è sempre.
Il tuo interlocutore intende dire che, a seconda del tipo di
modulazione, o comunque in generale del modo in cui si trasmette, una
stessa
potenza viene concentrata in una banda (intervallo di frequenze) più
o meno larga o stretta.
Alcune modulazioni sono ritenute più vantaggiose di altre proprio
perchè
concentrano magiore potenza in una banda più stretta. Se tu
analizzassi il
segnale ricevuto con un analizzatore di spettro, mettendo la frequenza
sull'asse delle ascisse, vedresti una "campana" più
stretta e più alta.
Per esempio, la SSB (banda laterale unica) è più vantaggiosa dell'AM.
Poi, il CW (la telegrafia) è ancora più vantaggioso rispetto all'SSB,
infatti noi radioamatori riusciamo a collegare stazioni in CW a
distanze
maggiori anche con potenze minori, rispetto ai collegamenti in fonia
(a
voce) che si fanno in SSB o in AM.
In ogni caso, anche nella situazione meno vantaggiosa, cioè quando la
"campana" è molto allargata, per cui i punti della curva hanno valori
piccoli
come ordinata, la potenza, anche se devi fare l'integrale in un
intervallo
più ampio, continua a esserci.
In particolare, riguardo al wire-less, credo che il tuo interlocutore
voglia
dire questo:
se trasmetti utilizzando lo standard IEEE 802.11N, poichè
esso consente una trasmissione di dati a maggiore velocità, impieghi
necessariamente una larghezza di banda maggiore rispetto alla
larghezza di
banda che impieghi trasmettendo con lo standard
IEEE 802.11G. E' chiaro che, a parità di potenza complessiva,
quest'ultima
si distribuisce
in un intervallo di frequenze più ampio.
Post by not1xor1
a me risulta che tra i metodi di misura della potenza in radio
frequenza c'è anche quello di applicare il segnale ad un carico
resistivo e comparare il calore sviluppato con quello di un carico
uguale alimentato in corrente continua
Certo, in corrente alternata, a qualunque frequenza, nulla ti vieta di
confrontare la potenza dissipata per effetto Joule (mediata nei
periodi)
con la potenza dissipata in corrente continua, vedi definizione di
valore
efficace per la corrente o per la tensione.
Ecco però come si procede dal punto di vista pratico per una misura
nel
campo delle
radiofrequenze.
Quando vuoi misurare la potenza trasmessa da un trasmettitore, di
solito,
interponi, tra esso e l'antenna, uno strumento, ovviamente chiamato
wattmetro. (Di solito nello stesso strumento è inclusa anche la
possibilità
della
misura della
potenza riflessa dall'antenna verso la linea di trasmissione e del ROS
-
rapporto di onde stazionarie, detto anche
SWR - standing wave ratio, cioè lo
strumento è anche ROS-metro o SWR-meter.)
Ora, se vuoi, in questo caso, ma anche in generale quando occorre
effettuare
un test di
qualsiasi tipo, puoi sostituire all'antenna un carico fittizio, cioè
un
carico resistivo che però non irradi -il quale ovviamente si
riscalda-, in
modo da poter fare tutte le prove
che vuoi, senza emetere segnali di disturbo. Nella pratica, la misura
della
potenza la fai
comunque usando il wattmetro interposto tra il trasmettitore e il
carico.
Importante: il valore della resistenza deve essere pari all'impedenza
in ingresso dell'antenna: per esempio, se quest'ultima è 50 ohm
(puramente
resistivi, cioè con
reattanza 0), allora devi prendere
una resistenza
di 50 ohm e il trasmettitore "non si accorge" in alcun modo che non si
tratta di un'antenna ma di un carico fittizio. Infatti, se i 50 ohm
dell'antenna non ti davano onde stazionarie, allo stesso modo non te
le
daranno i 50 ohm del carico fittizio.
La differenza tra un'antenna molto efficiente e un carico fittizio è
questa:
un'antenna molto efficiente ha grande resistenza di radiazione e bassa
resistenza
di perdita; un carico fittizio ha bassa resistenza di radiazione ed
alta
resistenza di perdita.
La resistenza di radiazione è un termine matematico correlato
all'energia
che viene effettivamente irradiata, mentre la resistenza di perdita è
correlata all'energia non irradiata che riscalda l'antenna, ma anche
conduttori
posti nelle vicinanze (o anche il suolo) a causa delle correnti
parassite
indotte. Vedi
http://it.wikipedia.org/wiki/Antenna
paragrafo 3.3.
Ciao.

--
Gino Di Ruberto, Napoli
IK8QQM
Lettera inviata alle Istituzioni su "Emergenza rifiuti a Napoli e
Torce al Plasma"
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter/msg/8289fa672a5d8f87?hl=it
not1xor1
2012-02-07 11:30:49 UTC
Permalink
Il 06/02/2012 10:03, Gino Di Ruberto [GMAIL] ha scritto:

ti ringrazio per la lunga e particolareggiata risposta
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Post by not1xor1
-1) che non ha nessun senso parlare di aumento di corrente senza
prendere in considerazione la tensione di alimentazione del sistema in
questione
Beh, posso dirti che, in generale, uno stesso apparato trasmittente,
pur mantenendo rigorosamente costante la tensione di alimentazione, può
trasmettere a potenze diverse, assorbendo maggiore o minore corrente.
certamente ma non si può fare un discorso generico dicendo che ad un
aumento di 100mW di trasmissione corrisponde un aumento di
assorbimento di X mA
al massimo, secondo la classe di funzionamento degli amplificatori, si
può stimare un rendimento medio e quindi un incremento di *potenza*
(non di corrente) consumata in rapporto a quella emessa
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
A questo punto, se moltiplichi la tensione per la corrente, per
ricavare la potenza erogata dall'alimentatore in CC, noterai che hai
un valore di potenza maggiore rispetto al valore nominale della potenza
in trasmissione indicato dal costruttore dell'apparato, ma questo, ahimè,
è un fatto normale, vista la potenza che si dissipa in calore e in altri modi.
era proprio quello che sostenevo inutilmente su i.c.hardware (anche se
forse non era molto chiaro nel mio post qui)
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
(Poi, anche quei 25 watt, una volta arrivati all'antenna, non è detto
che finiscano tutti sotto forma di energia irradiata, ma questo è un altro
discorso, vedi sotto, alla fine di questo post.)
certamente
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Post by not1xor1
[.....]
"La potenza di un segnale RF è definita sul Peak Power della
forma del segnale, fattore di cresta compreso;
Direi che dipende dai casi. Quando si parla di potenza, applicando un
segnale a radiofrequenza a un certo componente, ma
anche per i circuiti in corrente alternata in generale, in alcuni
casi, ci si riferisce alla potenza media (cioè mediata nei periodi),
in altri alla potenza di picco.
dubito che lo standard wifi intenda 100mW di potenza di picco, non si
tratta di uno produttore imbroglione che pretende di vendere un
amplificatore di 1W spacciandolo per 10W (tipica nel caso degli
amplificatori BF)
AFAIK si tratta pur sempre di un segnale sinuosoidale di cui si può
facilmente misurare la potenza di picco ricavando analiticamente il
valore efficace senza bisogno di ricorrere, per esempio ad un bolometro
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Comunque, spesso, quando si dice solo "potenza", senza specificare
null'altro, ci si riferisce alla potenza media, cioè mediata nei
periodi ossia nelle singole sinusoidi, ed anche io intenderò questo nel
seguito di questo post.
quindi non di potenza efficace?
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
(Ricordiamo anche che si definisce la potenza irradiata da un'antenna
con l'integrale di superficie del vettore di Poynting su una superficie
chiusa che la racchiude; inoltre, se si confronta l'antenna in questione con
un dipolo o con un'antenna isotropica, si definisce anche
la potenza equivalente irradiata, rispettivamente
ERP http://it.wikipedia.org/wiki/Potenza_irradiata_efficace
o EIRP http://it.wikipedia.org/wiki/EIRP
tenendo conto anche del guadagno dell'antenna nella direzione di
massimo campo.)
su wikipedia inglese infatti è riportato che i 100mW del wifi sono
EIRP quindi usando un antenna direzionale si può anche ottenere un
aumento di potenza in una data direzione a scapito delle altre, ma
l'energia emessa dall'amplificatore (che è quello che conta ai fini
del discorso) resta comunque invariata
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Tutto sta nello specificare _chiaramente_ a cosa ci si riferisce.
Se l'ampiezza del segnale radio trasmesso è costante, per esempio in
FM (modulazione di frequenza),
anche la potenza (mediata nei periodi) è costante.
In altri tipi di modulazione, per esempio AM (modulazione di
ampiezza), l'ampiezza e conseguentemente la potenza dipendono dalla modulante
cioè dall'informazione trasmessa e dunque
non puoi indicare a priori quale sarà in ogni istante il valore della
potenza senza sapere cosa vai a trasmettere.
BTW lo standard wifi quale sistema usa? Burst di impulsi? FM ?
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Post by not1xor1
altrimenti un
segnale G con banda 20MHz da 100mW non corrisponderebbe ad un
segnale N con banda 40 MHz da 100mW! Il segnale wifi e' uno
sputo insignificante, e' praticamente rumore di fondo."
Sputo? Beh, la potenza, pur distribuita in un ampio intervallo di
frequenze, c'è sempre.
proprio quello che ho inutilmente sostenuto nei miei post su
i.c.hardware...
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Il tuo interlocutore intende dire che, a seconda del tipo di
modulazione, o comunque in generale del modo in cui si trasmette, una
stessa potenza viene concentrata in una banda (intervallo di frequenze) più
o meno larga o stretta.
Alcune modulazioni sono ritenute più vantaggiose di altre proprio
perchè concentrano magiore potenza in una banda più stretta. Se tu
analizzassi il segnale ricevuto con un analizzatore di spettro, mettendo la frequenza
sull'asse delle ascisse, vedresti una "campana" più stretta e più alta.
immaginavo fosse così, comunque il discorso ai fini dell'efficienza
(rapporto tra potenza emessa e consumata) non cambia

ti ringrazio per le spiegazioni
--
bye
!(!1|1)
Gino Di Ruberto [GMAIL]
2012-02-14 07:02:10 UTC
Permalink
_______________________________________________________
[.....]
(1/T) (V1(t) + V2(t) )^2 (1/T) [A cos (omega1 t) + B cos (omega2 t)]^2
(1/T) [A^2 cos (omega1 t)^2 + B^2 cos (omega2 t)^2 +
2 A B cos (omega1 t) cos (omega2 t) ] per le formule di Werner
(1/T) [A^2 cos (omega1 t)^2 + B^2 cos (omega2 t)^2 +
A B cos ((omega1+omega2) t) + A B cos ((omega1-omega2) t) ]
[.....]
Scusa, ma non capisco perchè, quando posto su questo newsgroup, alcuni
segni
di uguaglianza spariscono.
Deve essere un problema con il charset.
Riscrivo la nota.
_______________________________________________________
Nota:
Se abbiamo due segnali _con diverse frequenze_
V1(t) uguale A cos (omega1 t)
di periodo T1 uguale 2pigreco/omega1
V2(t) uguale B cos (omega2 t)
di periodo T2 uguale 2pigreco/omega2
e consideriamo il valore medio della potenza associata al segnale
V1(t) + V2(t)
in un periodo T che sia multiplo sia del periodo T1 che del periodo
T2,
esso è proprio pari alla somma dei valori medi delle potenze associate
ai
singoli segnali V1(t) e V2(t).
Infatti, se consideriamo l'integrale nel periodo T della quantità
(1/T) (V1(t) + V2(t) )^2
uguale
(1/T) [A cos (omega1 t) + B cos (omega2 t)]^2
uguale
(1/T) [A^2 cos (omega1 t)^2 + B^2 cos (omega2 t)^2 +
2 A B cos (omega1 t) cos (omega2 t) ]
uguale
per le formule di Werner
(1/T) [A^2 cos (omega1 t)^2 + B^2 cos (omega2 t)^2 +
A B cos ((omega1+omega2) t) + A B cos ((omega1-omega2) t) ]
, si vede che il terzo e il quarto termine, essendo coseni _non_
elevati al
quadrato, danno contributo nullo, perchè il valore medio del coseno,
in un
periodo, è 0, tenendo presente che
essendo T multiplo di T1 e T2, omega1 e omega2 sono entrambe multiple
della
pulsazione omega corrispondente a T, pertanto anche
omega1+omega2 e omega1-omega2 sono multiple di omega,
sicchè T è multiplo dei periodi corrispondenti alle pulsazioni
omega1+omega2 e omega1-omega2.
Dunque, resta solo
(1/T) [A^2 cos (omega1 t)^2 + B^2 cos (omega2 t)^2]
uguale
(1/T) [V1(t)^2 + V2(t)^2]
Ci potremmo già fermare qui,
ma, solo per completezza, osserviamo anche che
(1/T) V1(t)^2 integrato nel periodo T
è uguale a
(1/T1) V1(t)^2 integrato nel periodo T1
e
(1/T) V2(t)^2 integrato nel periodo T
è uguale a
(1/T2) V2(t)^2 integrato nel periodo T2
perchè la diversa durata del periodo è compensata dalla diversa
costante di
normalizzazione a denominaore e perchè per ipotesi T è multiplo di T1
e T2.
In sintesi, abbiamo ottenuto proprio la somma delle potenze medie
associate
ai due singoli segnali.
Certo, si dovrebbe indagare un po' meglio sul valore di T da
scegliere, sul
fatto che il rapporto tra T1 e T2 potrebbe essere un
numero non razionale per cui avresti difficoltà a trovare un esatto
multiplo
di entrambi, ma il succo del ragionamento è questo.
_______________________________________________________
--
Gino Di Ruberto, Napoli
IK8QQM
Lettera inviata alle Istituzioni su "Emergenza rifiuti a Napoli e
Torce al Plasma"
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter/msg/8289fa672a5d8f87?hl=it
not1xor1
2012-02-14 18:18:01 UTC
Permalink
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Scusa, ma non capisco perchè, quando posto su questo newsgroup, alcuni
segni di uguaglianza spariscono.
probabilmente colpa della codifica MIME che assume che '=' sia seguito
da un carattere nel range [0-9a-fA-F] per indicare un carattere
esterno al range dei caratteri stampabili (di valore ASCII tra 32-127
o 0x20-0x7f se ti piace l'hex :-) )

grazie di tutto
--
bye
!(!1|1)
not1xor1
2012-02-14 16:58:22 UTC
Permalink
Comunque, qui trovi qualche idea sulle antenne che potresti
autocostruirti o procurarti
http://www.napoliwireless.net/doku/doku.php?id=faq:qualiantenne
interessante... potrebbe essere utile (con le opportune modifiche) per
aumentare la portata di una chiave USB UMTS...
ero rimasto a AM e FM :-)
sono decenni che non mi interesso di elettronica e comunque a suo
tempo avevo praticato soprattutto BF e digitale...
questo (DSSS) sembra decisamente più complicato
NetStumbler è quella di mostrare gli spettrogrammi del segnale
wifi ricevuto dalla scheda del proprio pc. Ti potresti divertire un
po'.
francamente ho il wifi sempre spento e uso la trasmissione dati sulla
linea di alimentazione elettrica (ora mi sfugge il nome dello standard)
frequenza o di ampiezza. Capirai che: - in FM, la potenza
istantanea (intesa semplicemente come V(t)*I(t) per esempio
dV*dI ?
applicando il segnale in tensione a un carico resistivo) varia,
quella media nei periodi delle sinusoidi no, perchè l'ampiezza è
costante. Eppure, su qualche artocolo "divulgativo" si legge che in
FM la potenza istantanea è costante. Perchè? Perchè gli autori di
questi articoli si riferiscono alla lettura del wattmetro, ma è una
imprecisione di linguaggio. - in AM, la potenza istanatanea
naturalmente varia e varia pure quella media nei periodi delle
sinusoidi, perchè queste ultime diventano più o meno ampie seguendo
[...]
almeno questo lo sapevo :-)
http://it.wikipedia.org/wiki/Modulazione_di_ampiezza paragrafo 3.
Dunque, vediamo il segnale di partenza come somma di tre segnali.
questo invece non lo ricordavo più...
grazie per i link me li leggerò con calma
--
bye
!(!1|1)
Gino Di Ruberto [GMAIL]
2012-02-15 10:35:13 UTC
Permalink
Post by not1xor1
[.....]
ero rimasto a AM e FM :-)
sono decenni che non mi interesso di elettronica e comunque a suo
tempo avevo praticato soprattutto BF e digitale...
Ciao.
Beh, non è mai troppo tardi per ricominciare.
Post by not1xor1
[.....]
francamente ho il wifi sempre spento e uso la trasmissione dati sulla
linea di alimentazione elettrica (ora mi sfugge il nome dello standard)
Questi apparati che trasmettono segnali, invece che in aria, tramite
la rete
elettrica, come sai, sono detti "a onde convogliate".
Comunissimi da vedere sono gli interfoni a onde convogliate, per
comunicare
a voce da una stanza all'altra, o, per esempio, li possono usare le
mamme per
sentire il minimo lamento di un bimbo in un'altra stanza. Usano
segnali con
frequenze di qualche centinaio di KHz, modulati in ampiezza (AM), che
coesistono tranquillamente con i 50 Hz della tensione di rete.
Per quanto riguarda, invece, la trasmissione dati,
qualche cenno sugli standard usati si trova qui
http://it.wikipedia.org/wiki/Powerline
Post by not1xor1
..... Capirai che: - in FM, la potenza
istantanea (intesa semplicemente come V(t)*I(t) ....
dV*dI ?
No, a dire il vero, è proprio V(t)*I(t) con V e I finite, non
infinitesime.
Vediamo perchè, sempre immaginando il segnale in tensione per esempio
applicato a un carico resistivo.
Se in un istante t, la tensione vale V(t), il lavoro infinitesimo
compiuto
dal campo elettrico nell'intervallo di tempo infinitesimo
[t,t+dt] per spostare la carica infinitesima dQ vale
dL uguale V(t) * dQ
Allora, la potenza istantanea vale
W(t) uguale dL/dt uguale V(t)*dQ/dt uguale V(t)*I(t)

Ciao.

--
Gino Di Ruberto, Napoli
IK8QQM
Lettera inviata alle Istituzioni su "Emergenza rifiuti a Napoli e
Torce al Plasma"
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter/msg/8289fa672a5d8f87?hl=it
not1xor1
2012-02-17 14:28:23 UTC
Permalink
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Post by not1xor1
sono decenni che non mi interesso di elettronica e comunque a suo
tempo avevo praticato soprattutto BF e digitale...
Beh, non è mai troppo tardi per ricominciare.
ho recuperato un po' di materiale dalla cantina e sto ripulendo da uno
strato malefico di polvere cementata da biofilm il recuperabile
(c'erano dei 2N3055 sgs-ates che erano neri e ho dovuto ripulirli con
una spazzolina di acciaio montata su un trapanino tipo dremel :-) )
però più che la RF mi interessa fare dei test su alimentazione e
consumi dei PC...
purtroppo anche i vecchi libri sono conciati un po' male (puzzano
maledettamente di muffa)...
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Per quanto riguarda, invece, la trasmissione dati,
qualche cenno sugli standard usati si trova qui
http://it.wikipedia.org/wiki/Powerline
mi sfuggiva il nome
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
No, a dire il vero, è proprio V(t)*I(t) con V e I finite, non
infinitesime.
Vediamo perchè, sempre immaginando il segnale in tensione per esempio
applicato a un carico resistivo.
Se in un istante t, la tensione vale V(t), il lavoro infinitesimo
compiuto
dal campo elettrico nell'intervallo di tempo infinitesimo
[t,t+dt] per spostare la carica infinitesima dQ vale
dL uguale V(t) * dQ
Allora, la potenza istantanea vale
W(t) uguale dL/dt uguale V(t)*dQ/dt uguale V(t)*I(t)
ho l'impressione che stiamo parlando di cose differenti

con V funzione di t intendi il valore efficace di V in un periodo, non
il valore istantaneo di V... giusto?
--
bye
!(!1|1)
Gino Di Ruberto [GMAIL]
2012-02-21 14:30:08 UTC
Permalink
Post by not1xor1
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
No, a dire il vero, è proprio V(t)*I(t) con V e I finite, non
infinitesime.
Vediamo perchè, sempre immaginando il segnale in tensione per esempio
applicato a un carico resistivo.
Se in un istante t, la tensione vale V(t), il lavoro infinitesimo
compiuto
dal campo elettrico nell'intervallo di tempo infinitesimo
[t,t+dt] per spostare la carica infinitesima dQ vale
dL uguale V(t) * dQ
Allora, la potenza istantanea vale
W(t) uguale dL/dt uguale V(t)*dQ/dt uguale V(t)*I(t)
ho l'impressione che stiamo parlando di cose differenti
con V funzione di t intendi il valore efficace di V in un periodo, non
il valore istantaneo di V... giusto?
Ciao.
Scusami se forse non sono stato abbastanza chiaro.
Spesso, con t minuscola ci si riferisce ad un generico istante, mentre
con T
maiuscola ci si riferisce ad un periodo.
A questo punto del discorso mi riferivo proprio al valore istantaneo
V(t) della
tensione.
Infatti, avevo scritto
"la potenza istantanea (intesa semplicemente come V(t)*I(t)
per esempio applicando il segnale in tensione a un carico resistivo)"
alludendo alla relazione
potenza istantanea uguale tensione istantanea * corrente istantanea
ossia
W(t) uguale V(t)* I(t)

La relazione che invece coinvolge i valori efficaci di tensione e
corrente,
in relazione alla potenza media in un periodo T, considerando una
tensione
sinusoidale applicata a un generico componente, è quest'altra
potenza media uguale valore efficace tensione * valore efficace
corrente *
coseno(sfasamento tensione-corrente)
ossia
W_media uguale V_eff * I_eff * cos(fi)

Ciao.
--
Gino Di Ruberto, Napoli
IK8QQM
Lettera inviata alle Istituzioni su "Emergenza rifiuti a Napoli e
Torce al Plasma"
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter/msg/8289fa672a5d8f87?hl=it
not1xor1
2012-02-22 16:31:57 UTC
Permalink
Post by Gino Di Ruberto [GMAIL]
Scusami se forse non sono stato abbastanza chiaro.
Spesso, con t minuscola ci si riferisce ad un generico istante, mentre
con T
piuttosto sei tu che devi scusare la mia ignoranza
rileggendo il tuo messaggio precedente al momento di rispondere ho
finalmente capito quello che intendevi...
il mio equivoco dipendeva dal non aver interpretato correttamente i
termini V e I funzione di t

grazie per il tempo che mi hai dedicato
--
bye
!(!1|1)
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