D²
2005-01-24 22:51:03 UTC
Salve a tutti,
reduce da un'esperienza di laboratorio di ottica molto interessante, vorrei
approfondire o meglio comprendere per la prima volta dei concetti che a
lezione mi sono sembrati appena sfiorati.
Si è parlato di tempo e lunghezza di coerenza di un laser, che abbiamo
misurato con l'interferometro di Michelson, a partire da una sorgente, in
approssimazione di onda piana.
La coerenza è definita tra due onde, se queste hanno uno sfasamento costante
si dice che sono coerenti. Ma la fase cambia in maniera brusca per causa
della sorgente laser, cosicché se andiamo a vedere l'onda dopo una distanza
maggiore della lunghezza di coerenza, non è più in fase con l'onda splitatta
proveniente dall'altro specchio. Mi pare di capire che la difficoltà di
ottenere un'onda sempre coerente sia dovuta alla costruzione del laser. Ma
non mi è chiaro come si possa parlare di una singola onda coerente, quando
abbiamo detto che la coerenza è definita tra due onde: è ovvio che un'onda
sia sempre coerente con se stessa! Io prima confondevo la non perfetta
monocoromaticità con la causa dell'interferenza che osserviamo: se l'onda
contiene più onde sovrapposte di lunghezze d'onda diverse, queste dopo un pò
andranno in controfase e faranno interferenza distruttiva vero? e l'effetto
aumenta gradualmente pian piano che allunghiamo le distanze. Noi abbiamo
osservato che le frange sono sempre più indistinguibili se allontaniamo uno
specchio, è quindi questo l'effetto della non perfetta monocromaticità no?
Ma lo otterremmo anche se la sorgente non avesse bruschi salti di fase! Se
io guardassi l'onda dopo una distanza appena inferiore alla lunghezza di
coerenza, io la dovrei vedere perfettamente coerente perché il salto è
brusco, e non è ancora avvenuto! Quindi mi sembra che questo tempo di
coerenza definito come intervallo tra un salto di fase e un successivo non
sia collegato al tempo per cui viene mantenuta la coerenza, sia perché sono
originati da cause diverse (a me sembra) sia perché un'effetto è continuo e
l'altro discreto.
Chiedo chiarimenti anche abbastanza dettagliati (dopo tutto uno al terzo
anno ci può anche provare! nonostante il nuovo ordinamento...)
Grazie in anticipo, aspetto risposte
Daniele
reduce da un'esperienza di laboratorio di ottica molto interessante, vorrei
approfondire o meglio comprendere per la prima volta dei concetti che a
lezione mi sono sembrati appena sfiorati.
Si è parlato di tempo e lunghezza di coerenza di un laser, che abbiamo
misurato con l'interferometro di Michelson, a partire da una sorgente, in
approssimazione di onda piana.
La coerenza è definita tra due onde, se queste hanno uno sfasamento costante
si dice che sono coerenti. Ma la fase cambia in maniera brusca per causa
della sorgente laser, cosicché se andiamo a vedere l'onda dopo una distanza
maggiore della lunghezza di coerenza, non è più in fase con l'onda splitatta
proveniente dall'altro specchio. Mi pare di capire che la difficoltà di
ottenere un'onda sempre coerente sia dovuta alla costruzione del laser. Ma
non mi è chiaro come si possa parlare di una singola onda coerente, quando
abbiamo detto che la coerenza è definita tra due onde: è ovvio che un'onda
sia sempre coerente con se stessa! Io prima confondevo la non perfetta
monocoromaticità con la causa dell'interferenza che osserviamo: se l'onda
contiene più onde sovrapposte di lunghezze d'onda diverse, queste dopo un pò
andranno in controfase e faranno interferenza distruttiva vero? e l'effetto
aumenta gradualmente pian piano che allunghiamo le distanze. Noi abbiamo
osservato che le frange sono sempre più indistinguibili se allontaniamo uno
specchio, è quindi questo l'effetto della non perfetta monocromaticità no?
Ma lo otterremmo anche se la sorgente non avesse bruschi salti di fase! Se
io guardassi l'onda dopo una distanza appena inferiore alla lunghezza di
coerenza, io la dovrei vedere perfettamente coerente perché il salto è
brusco, e non è ancora avvenuto! Quindi mi sembra che questo tempo di
coerenza definito come intervallo tra un salto di fase e un successivo non
sia collegato al tempo per cui viene mantenuta la coerenza, sia perché sono
originati da cause diverse (a me sembra) sia perché un'effetto è continuo e
l'altro discreto.
Chiedo chiarimenti anche abbastanza dettagliati (dopo tutto uno al terzo
anno ci può anche provare! nonostante il nuovo ordinamento...)
Grazie in anticipo, aspetto risposte
Daniele